IL BENESSERE ORGANIZZATIVO


Il concetto di benessere organizzativo si riferisce al modo in cui una persona vive la relazione con l'organizzazione in cui lavora. Tanto più una persona sente di appartenere all'organizzazione perché ne condivide i valori, le pratiche, i linguaggi, tanto più trova motivazione nel suo lavoro.
In tempi di instabilità e incertezza, si affermano nel mercato le organizzazioni che riescono ad attivare le potenzialità delle persone e ad allineare i valori individuali a quelli organizzativi. Il modo in cui i servizi vengono erogati, la capacità di fidelizzare il cliente veicolando la vision e la mission dell'organizzazione sono il valore aggiunto che fa la differenza nel mercato. Dietro tale valore c'è il modo d'essere delle persone. Non basta quindi investire in innovazione tecnologica, in differenziazione dei prodotti/servizi e in immagine, diventa necessario imparare a leggere le diversificate esigenze del mercato, focalizzandosi in modo più specialistico sul cliente.
A fianco quindi delle competenze tecniche diventa necessario sviluppare competenze legate alla dimensione emozionale, ovvero al modo in cui le persone vivono e rappresentano l'organizzazione.

Il tema si pone in modo critico per quanto riguarda le professioniste/collaboratrici donne. Le donne si sono ormai inserite in tutti i contesti lavorativi, arrivando ad affermare le loro competenze e qualità in ambiti che fino a poco fa erano prerogativa maschile: la finanza, l'economia, la direzione aziendale, l'informatica.

La relazione fra donne e lavoro viene affrontata principalmente sul piano istituzionale , ma è ancora poco esplorata la dimensione personale. Come vivono le donne il fatto di "abitare" luoghi professionali che sono ancora caratterizzati da linguaggi e comportamenti maschili?
Se il benessere organizzativo include il senso di appartenenza, la condivisione dei linguaggi, la possibilità di conciliare sfera personale e sfera professionale, diventa opportuno chiedersi fino a che punto le donne possano fare esperienza di questo benessere e restituirlo all'organizzazione in termini di motivazione e quindi di prestazione/risultato.
Si pone quindi la necessità di esplorare il ruolo delle donne nei contesti professionali e fortificare la relazione fra donne e istituzioni, valorizzando competenze specifiche del genere femminile.
Le qualità del femminile come competenze professionali*

ascolto, empatia, attenzione, creatività, intuizione, flessibilità, polivalenza

*le competenze femminili non sono prerogativa esclusiva delle donne, ma riguardano delle modalità dell'essere associate in tutte le culture al principio del femminile.

Per questo le donne ne sono le "depositarie" privilegiate

Donne consapevoli delle loro risorse hanno più possibilità di contribuire al miglioramento del processo organizzativo e a confrontarsi in modo creativo con i colleghi uomini.

Incoraggiare le donne ad esplorare il modo in cui le qualità distintive del femminile possono essere trasformate in competenze professionali permetterà loro di;
• ispirare valori nuovi, fondamentali per sostenere la vision della loro azienda
• fortificare il senso di appartenenza e contribuire a rinnovare la cultura aziendale
• trasformare il benessere che deriva dal senso di appartenenza in capacità di innovazione


E forse il concetto stesso di benessere organizzativo nasce da una sensibilità tutta femminile che vede nella persona, con le sue emozioni, i suoi desideri, i suoi talenti la possibilità per un nuovo modello di crescita economica.

di Caterina Mengotti