La famiglia è un collegamento con il nostro passato e un ponte verso il nostro futuro
H.Haley
Sapete cos'è un genosociogramma ?Immagino di no. Sembra una parola senza senso, eppure esprime un concetto ben preciso: ovvero la possibilità di stabilire un diagramma personale del carattere, psicologia, predisposizioni, talenti in base alla propria storia familiare, a quella dei propri antenati e genitori diretti.
Il genosociogramma (da genealogie - albero genealogico e sociometria di Moreno - legami affettivi, relazioni) é una rappresentazione grafica dei legami familiari quindi, una sorta d'albero genealogico con le informazioni importanti su ogni membro della famiglia. Fu Murray Bowen che nel 1980 stabili come strumento della terapia familiare multi-generazionale questa rappresentazione simbolica standard che comprende :
-I nomi e le età di tutti i membri della famiglia ;
-Le date di nascita, di matrimonio, di separazione, divorzio, morte e altri elementi significativi ;
-Indicazioni delle attività, occupazioni, luoghi di residenza, malattie, cambiamenti nello svolgimento della vita, segnate nello stesso genogramma ;
-Informazioni su almeno tre generazioni.
In terapia familiare questo strumento permette ai membri della famiglia di precisare e modificare la percezione che essi hanno del loro sistema familiare come del loro ruolo in quel sistema. Il sociogramma s'interessa anche ai rapporti nascosti e inconsci ed è un genogramma più dettagliato secondo la nozione d' "atomo sociale" di Moreno. Egli definiva atomo sociale la rappresentazione del mondo personale dell'individuo "l'immagine di una vita, delle sue ramificazioni, dei suoi interessi , dei suoi sogni e delle sue angosce ... il nucleo interno e esterno delle persone emozionalmente collegate al soggetto".
Insomma: esiste una Sindrome degli Antenati ? Una misteriosa forza, iscritta nei geni, che ci porta a compiere atti e omissioni, circostanze e cose che già furono messi in opera dai nostri antenati, nello stesso ordine ?
Anne Ancelin Schützenberger, terapista e analista con oltre quarant’anni di esperienza, ha sviluppato la tecnica del genosociogramma estendendo le nozioni di Moreno e fornendo esempi clinici del suo originale approccio psicogenealogico .Secondo questa teoria siamo semplici anelli in una catena di generazioni e spesso non abbiamo scelta e diventiamo vittime di eventi e traumi già vissuti dai nostri antenati. Il libro da lei scritto, La Sindrome degli antenati è giunto in Francia alla 15° edizione, contiene interessanti casi-studio ed esempi di “genosociogrammi” che illustrano come i pazienti abbiano acquisito paure all’apparenza irrazionali, difficoltà psicologiche o persino fisiche scoprendo e cercando di comprendere i parallelismi tra la propria vita e quella dei propri avi.
Il titolo della prima edizione francese Aïe, mes aïeux!, apparso nel 1993 e tradotto in inglese, tedesco, russo e spagnolo, mostra tutto il peso di questi legami, ai quali l’Autrice, profonda studiosa del corpo e attenta conduttrice di gruppi, si riferisce citando Sant’Agostino: “i morti non sono degli assenti, sono degli invisibili”. In tal modo Ella vuole aprirci a un mondo di voci interiori e di presenze transgenerazionali che popolano il teatro oscuro della nostra mente.
Anne Ancelin Schützenberger ha iniziato i suoi studi in Psicologia all’Università di Parigi nel primo dopoguerra ed è stata iniziata alla formazione psicoanalitica dall’antropologo Robert Gassain, direttore del “Museo dell’Uomo” di Parigi e da Françoise Dolto.
Moreno ha riconosciuto in lei la spiccata intelligenza, le fervide intuizioni e le notevoli capacità di osservazione, fino a volerla come rappresentante della cultura psicodrammatica nel mondo accademico.
Anne Schützenberger ha raccolto, in un ventennio di lavoro, le osservazioni sulla comunicazione non verbale nei gruppi, documentandole in una tesi conclusiva di dottorato. Nel 1976 ha ricevuto la nomina di Professore Emerito e la cattedra di Psicologia Sociale e Clinica all’Università di Nizza dove già insegnava dal 1967 ed è stata per quasi vent’anni Direttore del Laboratorio di Ricerca di Psicologia Clinica Sociale. Le trasmissioni transgenerazionali, secondo la Schützenberger, sono in genere legate a dei segreti, a delle cose taciute, nascoste, talvolta proibite anche al pensiero che attraversano le generazioni, senza essere né pensate né elaborate. L’Autrice ha allargato la prospettiva della Hilgard prendendo in considerazione un numero maggiore di generazioni ed osservando il fenomeno non solo nelle vicende delle famiglie, ma anche nella storia dei popoli: nel testo Ella propone una chiave di lettura transgenerazionale, nei secoli, sulle vicende del Kossovo.
Lo strumento del genosociogramma è presentato come elemento fondamentale per ricostruire i passaggi significativi nella storia delle famiglie e per invitare ad una presa di coscienza di eventuali ripetizioni dei traumi del soggetto sofferente, ripercorrendo date ed eventi che permettono la ricerca di legami nascosti o inconsci.
La psicoanalista Schützenberger lavora sulla comunicazione non verbale, su dimenticanze, rotture, fratture dell’anima, sincronicità e coincidenze di nascita e morte, matrimonio, separazione, incidenti, comparsa di malattie, fallimenti, dati importanti nell’universo personale e familiare del soggetto che illuminano sulla realtà psicologica.
Se volete leggere il libro e farvi un un’idea più dettagliata:
Anne Ancelin Schützenberger
La sindrome degli antenati-Psicoterapia transgenerazionale e i legami nascosti nell'albero genealogico”
Di Renzo Editore