C'ERA UNA VOLTA...


Non credo che la fantasia sia evasione, ma uno strumento della mente, capace di esprimere e formare una personalità più ricca
Gianni Rodari


Durante lo sviluppo, il bambino deve imparare il significato della realtà che lo circonda, deve instaurare relazioni con gli altri e capire se stesso. Per realizzare ciò, deve sentirsi soddisfatto e arricchire l’immaginazione, l’intelletto e le emozioni.Nel contesto del progetto educativo, si colloca il tema della fiaba che è considerata ed utilizzata come momento pedagogico fondamentale perché educa ai valori.Essendo familiare e rassicurante, la fiaba da sicurezza e stabilità. Quindi aiuta il bambino ad affrontare le difficoltà della sua vita e gli offre una modalità di controllo sulle proprie pulsioni ed eventi esterni.
Il metodo delle favole e delle fiabe riesce in questo intento perché, con i suoi contenuti, il bambino è preparato a fronteggiare le difficoltà di ogni giorno attraverso la conoscenza delle avversità. Inoltre, il bambino durante la sua crescita ha pensieri aggressivi e distruttivi, che sono sentimenti normali: con la fiaba e la favola conoscerà modelli anche negativi e i suoi sensi di colpa non saranno alimentati. Nella fiaba viene presentata una situazione iniziale dove sono descritti i protagonisti principali, il luogo e il tempo. Poi c’è il problema da risolvere, quindi lo svolgimento della vicenda, la conclusione con il lieto fine dove si superano difficoltà e si risolvono i problemi. C’è sempre una morale che non è espressa chiaramente come accade nella favola, che può insegnare il bambino al rispetto e al coraggio.

Raccontare storie porta a comunicare con il bambino in maniera interattiva, così egli inizia a familiarizzare con la lettura e con la scrittura, e soprattutto viene coinvolta la sfera della crescita conoscitiva ed emotiva. Infatti, i bambini che vengono a contatto con le fiabe in modo precoce e intenso hanno più facilità nell’acquisizione di lettura e scrittura. Quindi, dal punto di vista cognitivo, con la fiaba il bambino impara a comunicare con gli altri, potenzia la creatività espressiva, sviluppa il linguaggio per comunicare stati d’animo, sentimenti ed emozioni. Dal punto di vista socio – affettivo, attraverso le fiabe i bambini possono sviluppare atteggiamenti di positività verso la vita: nella fiaba c’è la fiducia di riuscire a superare le proprie ansie e paure perché chi ascolta le fiaba, cioè il bambino, si identifica col protagonista che deve superare delle difficoltà durante la sua vita per arrivare al “e vissero felici e contenti”.Così, il bambino impara che la vita prevede delle difficoltà, delle situazioni problematiche che però sono superabili, che affrontandole si arriva alla soluzione.Il bambino può, così, costruire la propria identità personale e culturale.
La fiaba può aiutare a superare l’egocentrismo tipico di una tappa dello sviluppo del bambino, attraverso la comprensione dell’esistenza di mondi diversi di quello che conosce.
Se il bambino vive situazioni quotidiani tristi a causa di condizioni familiari particolari, con la favola e la fiaba può immedesimarsi col protagonista e non sentirsi il solo “sfortunato” e capire, col lieto fine tipico, che per lui c’è una risoluzione dei problemi che in molti casi può avere per il bambino una funzione rassicurante verso l’ignoto.

Dunque, le fiabe e le favole possono essere considerate come strumenti importanti per la crescita del bambino. Infatti, è necessario non stancare e non annoiare i bambini mentre si cerca di educarli, ricorrendo appunto a fiaba e favola.
La fiaba e la favola rappresentano utili strategie metodologiche – didattiche per favorire lo sviluppo e la formazione della personalità, oltre che per i suoi contenuti, perché il bambino è attratto dalla stampa dei fogli, dai colori, dal titolo, ma anche dal modo in cui il lettore trasmette il racconto, e ciò contribuisce a stimolare il mondo immaginario del bambino e lo avvia verso la fase della memorizzazione, cioè una volta memorizzata la fiaba viene interiorizzata dal bambino che fa un confronto tra finzione e realtà e ciò che egli evoca gli permette di superare ansie e paure.

Chi racconta le fiabe, la madre o il padre, durante il racconto, è osservato dal bambino che sente la persona disponibile e presente. Il bambino, ascoltando le parole della voce familiare, sente e riconosce le parole; nomi, verbi e preposizioni sono posti in maniera affettuosa e, per questo, di più facile acquisizione da parte del bambino. Madri e padri devono sapere che, attraverso la loro voce, il bambino riceve sensazioni ed emozioni comprensibili spesso solo con il cambio del tono della voce.
Addormentandosi la sera con la favola o la fiaba raccontata dal genitore significa per il bambino avere accanto il genitore prima di dormire, quindi addormentarsi più tranquillo e rilassato. Inoltre, così si instaura una migliore relazione genitori – figli, che oggi è più complicato avere perché gli adulti sono presi dal proprio lavoro e tornano a casa stanchi. Attraverso fiabe e favole raccontate da mamma e papà il bambino è aiutato a sognare di più e ad acquisire principi e a solidificare il rapporto genitori – figli.
La fiaba e la favola sono da considerarsi legate all’utopia, al sogno e, in quanto tale, hanno valore educativo perché la persona a acquisisce la maturità per passare dall’accettazione passiva del mondo alla capacità di criticarlo e impegnarsi per cambiarlo; con le fiabe e le favole il bambino può sognare e comprendere con delicatezza che la vita è un viaggio, dove si impara sperimentando.