FACEBOOK:CHE IL MEZZO NON DIVENTI UN FINE!


La perfezione della tecnologia e la confusione degli obiettivi sembrano, a mio parere, caratterizzare la nostra epoca.

Albert Einstein

È il social network del momento, uno strumento eccezionale per ritrovare vecchi amici, conoscerne di nuovi, tenersi in contatto con quelli che si hanno già. Facebook, nato nel 2004 dall’idea di alcuni studenti di Harvard, è uno dei siti più visitati e utilizzati anche in Italia. Pare però che tra gli affezionati di Facebook si concentri una notevole percentuale di narcisisti. Lo ha dimostrato un giovane psicologa, Laura Buffardi, in forza alla University della Georgia.
La psicologa ha condotto una ricerca su un campione di iscritti a Facebook, da cui è stata autorizzata a raccogliere i dati, e i risultati delle sue valutazioni sono stati pubblicati sull'ultimo numero della rivista Personality and Social Psychology Bullettin. "Una delle tipologie più diffuse tra gli utenti di questo social network è quella di coloro che hanno, se non una personalità, quanto meno degli atteggiamenti narcisistici: scelgono foto perfette la cambiano spesso, raccontano molto di sé, si mostrano, ma sempre nelle condizioni migliori possibili", ha dichiarato la psicologa.
Certo è che Facebook non è solo la vetrina per soggetti che devono appagare il proprio ego. Molti degli utenti dei social network usano questi mezzi per tenersi più velocemente, costantemente e attivamente in contatto con persone che sono lontane. Del resto la grande rivoluzione della rete è stata proprio, tra le altre, quella di ridurre le distanze e di connettere in tempo reale persone distanti tra loro. Inoltre Facebook potrebbe essere incoronato, a ben guardare, il co-presidente degli Stati Uniti dato che la vittoria di Obama è stata caratterizzata dalla partecipazione degli elettori sul social network ! Quella che si è vista su questo nuovo media partecipativo, è stata infatti la creazione di una nuova comunità di condivisione, che ha saputo stravolgere il modo di fare politica. Ce ne stavamo accorgendo che le cose stavano cambiando, ma mai avremmo probabilmente immaginato che la forza di internet e soprattutto di internet come "luogo di partecipazione" potesse essere così dirompente.
Una cospiqua fetta di studiosi del panorama mondiale però avverte sui potenziali pericoli che potrebbero scaturire dall’uso dei social network.
La generazione Facebook e MySpace potrebbe sviluppare una visione del mondo “potenzialmente pericolosa”. Lo afferma uno studio condotto da Himanshu Tyagi, esperto del West London Mental Health NHS Trust, e presentato al meeting annuale del Royal College of Psychiatrists. Il ricercatore sostiene che un'attiva identità on line potrebbe portare i giovani a dare meno valore alla loro vita reale.
“È un mondo dove tutto si muove velocemente e cambia in continuazione, dove le relazioni sono regolate dal click di un mouse, dove puoi cancellare il tuo profilo se non ti piace e in un secondo sostituire un'identità inaccettabile con una più accettabile”, spiega Tyagi. L'anonimato garantito dalla rete annulla le difficoltà dovute alla differenza di età, di sesso, di razza e di status sociale, favorendo comunicazione e scambio. Inoltre vengono completamente annullati problemi di una relazione reale: piccole insofferenze, noia e abitudine, contrattempi e vita quotidiana. Anche le distanze geografiche sono annullate.
Insomma tutto ciò che mette alla prova una relazione di qualunque tipo, rendendola più forte o segnandone la fine, scompare. “I giovani che non hanno nessuna esperienza di un mondo senza una società on-line assegnano uno scarso valore alla loro identità nel mondo reale e questo potrebbe essere un rischio per la loro vita vera e renderli, ad esempio, più vulnerabili a comportamenti impulsivi e suicidio”, conclude il ricercatore.

Ma non tutti gli esperti concordano con le tesi di Tyagi. Ad esempio secondo Graham Jones, psicologo specializzato sull'argomento, tutte le generazioni hanno un'esperienza del mondo diversa da quelle precedenti. “Nella mia esperienza”, spiega, “le persone più attive su internet sono quelle che sono più socialmente attive anche nella vita reale”. Ma si potrebbe, invece, riuscire a farle essere una lo sprone dell'altra? È possibile fare in modo che amicizie in rete si trasformino in contatti reali e che questi ultimi possano sfruttare la rete per non deteriorarsi?
Quello che si puo’ affermare con certezza è che su Facebook si ripetono delle dinamiche sociali che si possono trovare nella 'realtà'; il mondo è fatto anche di persone che tendono a esibire se stesse, il proprio lavoro, la propria personalità. Non c'è da demonizzare questo luogo di incontro virtuale ma, come spesso accade per le nuove tecnologie, bisogna imparare ad usarlo con consapevolezza.

Fonti:
News release University of Georgia
Royal College of Psychiatrists