Correre di mattina lungo il molo di Baranco, quando l'umidità della notte impregna ancora l'aria e rende i marciapiedi scivolosi e lucidi, è un buon modo per cominciare la giornata. Il cielo è grigio, anche d'estate, perché il sole non compare sul quartiere prima delle dieci, e la foschia rende impreciso il limite delle cose, il profilo dei gabbiani, il pellicano che attraversa in volo la linea frantumata della scogliera.
Mario Vargas Llosa
L’attività sportiva meno costosa e di più facile accesso è la corsa.
E’ ormai ampiamente dimostrato che correre regolarmente fa bene alla salute, abbassa la quantità di zuccheri nel sangue, aiuta la circolazione, fa perdere peso e stimola il buon umore.
Lo stress, l’ansia e tutti i disturbi conseguenti migliorano quando si pratica questo sport. La ghiandola coinvolta maggiormente da queste condizioni emotive è la surrenale che immette nel sangue le catecolamine responsabili dell’aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e delle caratteristiche reazioni all’ansia. La corsa si rivela molto utile nel dominare lo stress e nel neutralizzare i sintomi fisici, forse grazie alla capacità di stimolare la produzione di endorfine, sostanze prodotte dall’organismo, che danno sensazioni simili a quelle indotte dalla morfina tra le quali è importante specialmente la capacità di sopportare il dolore.
Ma aldilà dei benefici fisici la corsa rappresenta per molti un vero e proprio momento terapeutico: nel sentire il proprio cuore, nel rimanere soli con il proprio respiro e con le proprie forze si rivela quanto correre sia metafora dell’esistenza.
Ognuno corre per abbattere il proprio obiettivo personale e poco conta se esso sia la Maratona di New York o un semplice percorso di pochi kilometri : i risultati non nascono mai per caso ma dall'impegno costante, dalla serietà con la quale ci si allena, da tanto sudore.
La corsa ci lascia soli con noi stessi. Non ci sono telefoni che suonano, riunioni da convocare, appuntamenti da ricordare. C’è il silenzio, c’è la strada e l’unico impegno è il prossimo passo da fare.
La corsa ci insegna(e qui molti runner comprenderanno cosa intendo dire) a stare sulle nostre gambe e a sentire i nostri piedi, percependo quel radicamento alla terra così importante nella bioenergetica di Alexander Lowen: il rapporto con la terra, cioè la nostra capacità di radicamento ad essa, indispensabile forma di sostegno.L'attenzione correndo è sul respiro ma soprattutto sulle gambe e porta la propria consapevolezza e sensibilità verso il basso aiutandoci così ad entrare in pieno contatto con la realtà.
Correre è un modo, molto concreto e godibile, anche per imparare a divertirsi e per ritrovare quell'equilibrio di gesti, pensieri ed emozioni che ci fanno sentire vivi.
Infine Correre significa attuare un processo di "meditazione" (che normalmente si svolge in posizione seduta), proprio nel movimento. In gara o in allenamento poco importa. Importa essere del tutto liberi dai pensieri coscienti, lasciandosi andare completamente alla propria libertà espressiva, che si sostanzia nell'atto del correre. Avete una vaga idea dell'energia che questa azione può sprigionare? Avete un'idea di ciò che il vostro corpo può esprimere se viene liberato dai lacci che normalmente lo imbavagliano? Avete mai desiderato intensamente di sentirvi fusi anima e corpo in ciò che state facendo? Ma al di là di qualsiasi descrizione l'unico modo per capire cosa significa correre è farlo. Mordere la mela e sentirne il gusto, come direbbero i maestri zen.