Le piante e i fiori sono lì per dare una mano di aiuto all’uomo nelle ore scure dell’oblio quando perde la visione della sua divinità, e permette alla nuvola della paura e del dolore di oscurarla…questi rimedi sono dotati di un potere di guarigione ben definito, ben distinto da una cieca fiducia, la loro reazione non dipende neanche da chi li somministra, essi sono in grado come la bella musica o qualsiasi cosa che gloriosamente elevandoci dia l’ispirazione di innalzare la nostra vera natura e portarci più vicini alla nostra anima…essi curano, non attaccando la malattia, ma pervadendo il nostro corpo con le stupende vibrazioni della nostra natura più alta, alla cui presenza la malattia si scioglie come la neve al soleLa terapia con i fiori di Bach (riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della sanità-OMS) è stata elaborata sett’anni fa dal medico inglese Edward Bach ed è oggi diffusa e apprezzata in tutto il mondo come cura omeopatica priva di effetti collaterali a differenza invece di altre terapie ad esempio basate su estratti vegetali: è un po’ come usare una chiave sbagliata e la porta semplicemente non si apre. Durante l’esercizio della professione medica, dal 1912 in poi, Bach, osservando i suoi pazienti, ebbe modo di notare la grande varietà delle loro reazioni. Scoprì che non sempre la stessa cura è efficace sulla medesima malattia : molti pazienti guarivano, altri non reagivano affatto. Le diverse reazioni dei pazienti sembravano influenzare il decorso della prognosi, sia riguardo alla gravità che alla durata. Gradualmente Bach iniziò a rendersi conto che gli individui con un certo tipo di personalità reagivano allo stesso modo ad una medicina, mentre altri, con diversa personalità avevano bisogno di farmaci o metodi di cura diversi. Cio’ determinò lo spostamento della sua attenzione su questo aspetto e meno sui sintomi. In questo fu un vero precursore della medicina psicosomatica, il cui assunto principale è il legame tra corpo e mente e la loro influenza reciproca, ossia la rivalutazione della personalità del paziente e dei vissuti emotivi rispetto alla malattia.Per dirla come Pancheri, psichiatra e psicosomatista, uno dei massimi divulga tori di questo settore”la realtà è che la medicina oggi comincia a prendere consapevolezza del fatto che per oltre un secolo si è curato un “uomo senza testa”, vale a dire una entità biologica senza emozioni, senza comunicazioni con i suoi simili, senza interazioni sociali, isolata da ogni contesto storico ed economico, funzionante quindi in modo puramente automatico sulla base di complessi (e in buona parte sconosciuti)meccanismi di omeostasi biochimica”.
Edward Bach
Bach cominciò a convincersi che la personalità dell’individuo era fondamentale:la comprensione della vita del paziente, delle sue emozioni, dei suoi sentimenti, erano punti di primaria importanza nella cura di tutte le malattie anche se apparivano solo come disturbi fisici. Dal 1919 al 1922 lavorò presso l’ospedale omeopatico di Londra dove conobbe ed approfondì questa branca medica. Bach sviluppo la convinzione che i metodi terapeutici dovessero essere né invasivi nè traumatici , perché spesso le cure erano più dolorose della malattia stessa. Occupandosi anche di immunologia, scoprì che certi batteri presenti nell’intestino avevano la loro importanza nelle malattie croniche. Nella sua clinica preparò alcuni vaccini orali, o nosodi, che gli permisero di curare con successo artrite, reumatismi ed altre malattie croniche, il che gli valse una notevole fama. In questo periodo, grazie alle intuizioni e conoscenze precedentemente sviluppate, cominciò con successo a prescrivere preparati tenendo conto soprattutto della personalità del paziente e meno dei sintomi che venivano riscontrati.Studiando le persone nei loro aspetti psicologici, mentali ed emozionali, ed osservando certe caratteristiche ricorrenti, il medico compilò una lista di “stati d’animo” utili per facilitare al meglio le necessarie cure.
Agrimony
Nel 1928 mentre era nel Galles passeggiando tra i campi ebbe una singolare intuizione: nel mettere in bocca una goccia di rugiada raccolta da un fiore, si accorse che il suo “stato d’animo” cambiava. Seguendo la sua percezione, raccolse una serie di fiori e, preparandoli in diluizioni omeopatiche, come aveva fatto con i nosodi, li somministrò ai suoi pazienti applicando il suo personale metodo basato sulla personalità di chi aveva di fronte. Osservandone gli effetti iniziò ad associare ad ogni fiore dei particolari risultati omeopatici. Diede notizia delle sue nuove scoperte sul The Omeopathic World (1930),intitolando il suo articolo”Some new remedies and their uses”. L’uso dei nuovi rimedi aveva degli effetti così soddisfacenti che Bach decise di lasciare Londra e di trasferirsi in campagna a vivere tra la natura e dedicarsi a tempo pieno alla sua ricerca. Sperava di trovare piante che non dessero solo sollievo ma che costituissero una cura definitiva restituendo ai sofferenti la salute della mente e del corpo. Scoprì 38 rimedi tratti dai fiori, dalle piante e dall’acqua(Rock Water) ed elaborò una teoria sul perché della malattia.
Secondo la sua teoria la malattia sarebbe secondo la sua teoria, un tentativo di correzione della nostra anima, un avvertimento di fronte ad una strada sbagliata, un tentativo per riportarci sulla retta via. E come lui stesso affermava”certi fiori, cespugli, alberi di ordine superiore che crescono allo stato selvatico hanno, grazie alla frequenza elevata delle loro vibrazioni, la capacità di aumentare le nostre e di aprire i canali di comunicazione ai messaggi del nostro Io Spirituale; di inondare la nostra personalità delle virtù di cui abbiamo bisogno e di purificare così le carenze caratteriali che sono all’origine delle sofferenze…non esiste vera guarigione senza cambiamento del modo di vivere, senza la pace dell’anima, senza una sensazione di gioia interiore”.
Star of Bethlem
MECCANISMI DI AZIONE
Qui entriamo in terreno controverso. Perché, mentre da una parte è innegabile che i fiori funzionino e non per effetto placebo, come dimostra la ricchissima casistica, non è altrettanto facilmente esplicabile, usando le attuali categorie scientifiche, affermare il perché funzionino.
Per tentare una spiegazione bisogna fare ricorso a categorie come l’energia e l’informazione che, lungi dal non essere scientifiche (tutta la fisica, la fisica quantistica, la cibernetica e l’informatica sono basate su di esse), ma sono nondimeno poco usate per spiegare i meccanismi di azione delle terapie attuali, e ciò essenzialmente perché la medicina ufficiale non cura anche a livello energetico ma solo biochimico e molecolare.
All’Università di Pavia, è stato condotto uno studio sui fiori di Bach in cui essi venivano aggiunti a delle soluzioni , fatte poi cristallizzare. Ebbene, fiori diversi producevano formazioni diverse e non in modo casuale: ogni fiore determinava un pattern diverso di cristallizzazione, specifico e riconoscibile dagli altri.
Questo significa che:
-i fiori hanno un effetto rilevabile e dimostrabile su questo processo
-producono degli effetti osservabili
-non sono acqua pura
E’ parere di molti esperti che i Fiori di Bach agiscono fornendo un’informazione, quest’informazione viene veicolata dall’acqua che a sua volta, così arricchita va a completare il campo energetico dell’individuo fornendo l’anello di congiunzione necessario. A seguito di ciò il nostro campo energetico metabolizzerebbe ed integrerebbe l’informazione ottenuta “guarendo” il disturbo dovuto a tale carenza.
A differenza delle terapie convenzionali che agiscono solamente a livello fisico, le frequenze delle essenze floreali lavorano a livello emozionale, mentale e spirituale. Un po’ come l’omeopatia stessa che usata da trecento anni non agisce sul piano fisico, biochimico e molecolare(nei preparati omeopatici non esiste più traccia chimica del principio attivo originario) ma ad un altro livello che, pur non avendo correlati fisici osservabili(le sostanze chimiche), produce effetti visibili (la guarigione del paziente).
Dunque, se vogliamo essere onesti dobbiamo ammettere che i nostri attuali paradigmi scientifici non possono spiegare tutta la realtà. Per poter comprendere, dobbiamo allargare la nostra visuale ed includere anche le piu’ recenti scoperte scientifiche, o addirittura ipotizzare che saranno necessari ulteriori paradigmi.
Olive
COSA SONO I RIMEDI FLOREALI
I rimedi floreali sono 38, ognuno associato ad uno stato d’animo diverso, più un rimedio di “pronto soccorso”, il Rescue Remedy: Agrimony, Chicory, Crab Apple, solo per citarne alcuni(si rimanda alla lettura degli innumerevoli libri e articoli scritti in merito) e si acquistano in farmacia o erboristeria
Si versano in un flacone scuro dotato di contagocce della capacità di 30 ml, riempito in precedenza di acqua di fonte o minerale naturale, con l’aggiunta di qualche cc. di brandy o di aceto di mele.
La reazione al prodotto è strettamente soggettiva: più la persona è sensibile prima puo’ notare i suoi effetti. Talvolta in taluni casi si puo’ osservare un iniziale e momentaneo peggioramento dei sintomi: è la cosiddetta “crisi di guarigione”;non occorre preoccuparsi infatti continuando con la cura essa a poco a poco si attenua lasciando spazio ad un rinnovato equilibrio.
L’intendo di Bach era quello di trovare dei rimedi che i pazienti potessero autosomministrarsi. Ed i fiori data la totale assenza di effetti collaterali, si prestano bene a questo scopo.
C’è da dire però che spesso è difficile possedere il livello di introspezione e di distacco sufficienti per poter eseguire una corretta diagnosi:rivolgersi in questi casi ad un terapeuta serio ed esperto, puo’ accorciare i tempi di guarigione.
I fiori di Bach possono essere assunti da chiunque anche se si sta seguendo un’altra terapia farmacologica, i bambini, gli allergici, particolarmente consigliato alle donne negli stadi pre gravidici, gravidici e post gravidici e addirittura agli animali domestici.