Il flauto e l'arpa rendono piacevole il canto, ma più ancora di essi una voce soave.
Siracide
La voce rappresenta una delle più importanti modalità di espressione delle nostre emozioni, un raffinato e delicato strumento di comunicazione ed espressione cui l’essere umano dispone.
La vocalità si avvale di canali comunicativi che possono essere espliciti (linguaggio verbale)o impliciti(comunicazione paralinguistica ovvero le sfumature di tono, modulazione, timbro, intensità ritmo, l’uso di pause, ecc).
Allo stesso tempo la voce determina e regola l’interazione dell’individuo con altri individui e con l’ambiente esterno.
Così una voce sussurrata può sottendere la paura e l’insicurezza in una relazione, il mutismo una rinuncia o il negarsi ad un rapporto che porta con sé vissuti di ansia.
La disfonia può quindi esprimere la difficoltà emotiva di comunicazione in determinate situazioni, tale difficoltà viene espressa attraverso il comportamento vocale.In condizioni favorevoli, la fonazione è agita nell’ambito di una predisposta postura corporea dove l’intera muscolatura dorsale e toracica facilita la corretta immissione di aria nei polmoni, questo permetterà un’adeguata apertura del costato ed una equilibrata emissione del flusso espiratorio dove i muscoli addominali sostengono il “soffio” d’aria ed il muscolo diaframmatico lo sospingerà verso la laringe dove la sua pressione farà vibrare le corde vocali producendo il suono.
A questo punto le articolazioni mandibolari, i risuonatori e l’intero apparato faucale e rinofaringeo permetteranno la trasformazione del suono in parole e canto.
Tutto ciò avviene, in natura, con modalità rilassata, con bilanciato intervento dei fasci muscolari interessati, e tensione ponderata.
Quando un evento comportante ansia sopraggiunge,lo stato d’animo di turbamento del soggetto, passando attraverso l’incrementata attività respiratoria e l’aumentata tensione muscolare anche a livello laringeo, viene trasportato nella voce e dalla voce, dall’interno all’esterno.
Inoltre quando le sensazioni spiacevoli o dolorose sono avvertite in concomitanza ad eventi traumatici (ad esempio l’annegamento), la difficoltà a vocalizzare ad essi connessa, può diventare il comportamento a contenuto simbolico di un conflitto psichico.
Cosi la laringe ed in particolare la voce diventano l’organo e la funzione autorizzati a comunicare un disagio o un conflitto emotivo, attraverso una disfunzione: la disfonia; o un’interdizione: l’afonia o il mutismo.
Componente non di minore importanza nella disfonia psicogena, è la tensione muscolo-scheletrica generalizzata o specificamente coinvolta nella regolazione dell’atto fonatorio da parte dei muscoli intrinseci ed estrinseci della laringe, essi essendo particolarmente sensibili allo stress emotivo, in situazioni di tensione sollevano la laringe insieme all’osso ioide, rendendo difficile il movimento nelle varie direzioni, necessario per una corretta emissione vocale.
Il risultato è una disfonia di tipo ipertonico, la quale esprime l’ansietà, la rabbia, la depressione di un particolare momento emotivo.
Con questa maggiorata tensione muscolare la vocalizzazione richiederà maggiore sforzo per essere efficace e la forzatura, a sua volta, richiederà una tensione ancora maggiore; arriveremo così al “circolo vizioso” dell’abuso vocale.
Questa situazione se perpetuata nel tempo provocherà un’infiammazione delle mucose ed una modificazione della posizione della laringe che favorirà l’urto traumatico del bordo libero della mucosa vocale provocando un’ alterazione che passerà, ad esempio, da stato edematoso a nodulo vocale;la tensione muscolare è alla base dell’abuso vocale, ma la sua forza trainante è costituita da fattori emotivi.
Se imparassimo a fare attenzione alla nostra voce, come la utilizziamo e le sue fluttuazioni potremmo avere uno strumento in piu' di autoconoscenza!!
ALCUNI ESERCIZI
Trova il ritmo Per ottenere una buona qualità della voce, bisogna avere una buona emissione di fiato e quindi trovare il proprio ritmo di respirazione. Provate con questo esercizio: stendetevi a terra con gli occhi leggermente aperti e non perpendicolari al pavimento. Respirate in modo tranquillo e regolare per qualche minuto. Quando sarete del tutto rilassati, alzatevi e cercate di ritrovare quello stesso ritmo stando in piedi. Ne guadagnerà anche il vostro umore!
Sciogli la mandibola I cosiddetti “muscoli fonatori” e la mandibola vanno sciolti, per ottenere i migliori risultati. Ecco due esercizi ad hoc.
1) Inspirate e leggete questa intera riga come fosse una cantilena e senza riprendere fiato:
aba-ebe-ibi-obo-ubu
aca-ece-ici-oco-ucu
ada-ede-idi-odo-udu
E andate avanti in questo modo secondo l’ordine alfabetico, fino ad arrivare alla lettera zeta (aza–eze–izi–ozo–uzu).
2) Mimate più volte uno sbadiglio in modo elastico e rilassato. Dovrete riuscire a percepire una generale e diffusa sensazione di rilassamento.
Per trovare il vostro naturale volume di voce, sedetevi su una sedia con la schiena ben dritta. Cercate anche di non spostare il centro del corpo dal centro della sedia. A questo punto cominciate a leggere un testo qualsiasi, con un ritmo molto lento e un basso tono di voce. Aumentate velocità e volume della lettura in modo progressivo. Arrivati al culmine, cominciate a decrescere fino a tornare al punto di partenza. Durante la lettura vi sarete di sicuro imbattuti in un volume nei quali la vostra voce si è sentita più “felice”: bene, quello è il vostro volume di voce. Cercate di adottarlo il più possibile.