Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo.
In ogni caos c'è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto.
C.G.Jung “Psicologia dei fenomeni occulti”
Vi interesserà forse sapere che presso la Facolta' di psicologia dell'Universita' di Milano,esiste dal 2004 un Corso chiamato Metodo scientifico, pseudoscienze e psicologia dell'insolito". E' la prima volta che l'argomento viene trattato nelle Universita' italiane e uno dei docenti e' lo psicologo Massimo Polidoro, segretario nazionale del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), un'organizzazione scientifica ed educativa fondata da Piero Angela e da scienziati come Margherita Hack, Silvio Garattini, Tullio Regge, Rita Levi Montalcini e Carlo Rubbia.
Ma che cos’è la psicologia dell’insolito?
Nei paesi anglosassoni si chiama Anomalistic Psychology, cioe' Psicologia delle anomalie" . E' un ramo della psicologia che affronta tutte quelle esperienze insolite :sogni premonitori, "flash" telepatici, presagi, deja-vu, ecc.che ognuno di noi puo' vivere ma che molti ritengono inspiegabili. Si tratta invece di esperienze che possono avere una miriade di spiegazioni "normali" ma che, dato il loro forte impatto emotivo, possono apparire come "paranormali" a un pubblico che non dispone degli strumenti interpretativi necessari".
Chi vive questo tipo di esperienze, non trovando spiegazioni facilmente accessibili presso chi dovrebbe fornirgliele - gli psicologi, per esempio - si rivolge alla parapsicologia. Qui ottiene molte "spiegazioni" a base di ESP o PK che, tuttavia, non spiegano nulla veramente e lasciano intatto il mistero che circonda l'esperienza in questione. D'altra parte, gli stessi psicologi non sono immuni da confusione e disinformazione. Una serie di sondaggi condotti annualmente dal prof. Guido Petter sugli studenti del primo anno di psicologia a Padova rivela, per esempio, che ogni anno la percentuale di coloro che ritengono la telepatia un fenomeno fondato si aggira intorno al 55 per cento, mentre solo il 10 per cento si dichiara scettico. Da qui la necessita', anche per noi italiani, di riunire sotto un unico cappello le conoscenze psicologiche e neuro-psicologiche relative a fenomeni considerati anomali, come: esperienze di apparente ESP, visioni di fantasmi, ipnosi, esperienze "fuori dal corpo" ed esperienze "ai confini della morte". Oltre a cio' si cerca di comprendere anche perche' le persone sono portate a interpretare come paranormali questo tipo di esperienze".
Prendiamo ad esempio le allucinazioni ipnagogiche:
Addormentarsi significa fluttuare più o meno serenamente attraverso tre stati di coscienza diversi.
Poggiata la testa sul cuscino cominciamo a produrre consapevolmente immagini mentali, immaginazioni, ricordi, ragionamenti, flussi di idee e di parole che orientiamo e controlliamo, senza perdere contatto con l'ambiente esterno e con la realtà. Questa fase è nota come fase del pensiero controllato. Il corpo comincia a rilassarsi sia da un punto di vista neurovegetativo ( battito, respiro) sia muscolare.
Man mano che il contatto sensoriale con l'esterno va interrompendosi, il pensiero comincia a frammentarsi e se ne perde il controllo volontario. In questo stadio che chiamiamo ipnagogico cominciano a comparire immagini spontanee, le cosiddette allucinazioni ipnagogiche, sulle quali il soggetto non esercita alcun controllo (nè sull'emersione, nè sulla durata). Si tratta generalmente di flash, spesso solo visivi, bizzarri e isolati, della durata di pochi secondi. La cognizione dell'ambiente esterno è del tutto scomparsa e talvolta le allucinazioni hanno contenuti tali di vividezza che il soggetto reagisce svegliandosi completamente, provando stupore sorpresa o soprassalto. Una delle allucinazioni ipnagogiche più frequenti è quella di cadere nel vuoto, di perdere un appiglio, di inciampare in un gradino. E' un'allucinazione spiegabile con lo stato fisiologico che si sta vivendo. La progressiva riduzione di collegamenti sensoriali con l'esterno è un vero e proprio salto nel nulla per il cervello, una sorta di sganciamento dalla realtà e una perdita di appigli sensori che è mimeticamente rappresentabile con un'esperienza molto simile della veglia: una caduta nel vuoto. In altri casi la sensazione di cadere è associata al mioclono notturno, una contrazione muscolare involontaria. Anche in questa circostanza il cervello "riveste" una piccola "assurdità somatica" di un contenuto cognitivo sensato.
Terminato lo stato ipnagogico si entra nella fase delle esperienze onirosimili nella quale il pensiero si organizza allucinatoriamente in sequenze narrative consequenziali, in brevi episodi simili al sogno vero e proprio. Il controllo su questi contenuti, sul proprio corpo, sull'ambiente esterno è completamente assente. Comincia a questo punto il lungo viaggio del sonno, fatto di onde corticali, di movimenti oculari, di fasi e di alternanze. E di sogni..