Quel che meglio ci rammenta una persona che amiamo è proprio ciò che avevamo dimenticato".Sono apparsi questi giorni i risultati di un’ indagine condotta da un gruppo di ricercatori del Regno Unito riguardo le caratteristiche che dovrebbe avere un rapporto di coppia duraturo nel tempo.
Marcel Proust
Quindi parafrasando il film di Giovanni Veronesi esiste davvero un Manuale d’amore?
Per elaborare il vademecum su come tenere unita la coppia negli anni, gli studiosi hanno intervistato 4000 coppie felicemente sposate.
Dunque gli ingredienti per questa ricetta sarebbero:
Coccole:4 al giorno
Gesti romantici: 3 al mese
Appuntamenti a cena:2 al mese
Passeggiate romantiche:2 al mese
Regali romantici : 2 al mese
Cenette cucinate in casa:3 al mese
Colazione a letto :1 al mese
Conversazioni adeguate e brillanti:6 al mese
Serata di coccole:7 al mese
Pulire casa da cima a fondo:3 volte al mese
Notti senza l’altro :1 al mese
Cinema o teatro: 1 al mese
Week-end breve:2 all’anno
La spezia in grado di armonizzare il tutto è comunque la passione.Un ‘altra ricerca condotta dalla State University di New York rivela che la coppia dura a lungo se con la persona amata si fa qualcosa “di pazzo, di stravagante , di inconsueto rispetto alla classica cena fuori o cinema”.
Altre curiosità…gli uomini secondo gli studiosi della State University tendono a scegliere il partner seguendo un solo senso:l’olfatto. Il mix di ormoni difficilmente imitabile da un qualsiasi profumo, renderebbe la persona amata unica e speciale agli occhi della sua “dolce metà”.
Ma possono esistere veramente dei “Manuali d’amore?”
Non si rischia in questo modo di cadere nei cosiddetti luoghi comuni e falsi ideali in grado solo di alimentare un senso di inadeguatezza?
Ne " La Psicologia dell'amore" di Robert J. Sternberg, professore di psicologia presso la Yale University, si tenta di dare una definizione di amore e di spiegare il meccanismo di formazione delle coppie, pur ammettendo che un concetto cosi fondamentale nella vita delle persone subisce continue evoluzioni.Sulla base delle sue ricerche e su quelle dei suoi collaboratori, è giunto alla conclusione che l'amore sia costituito da tre componenti fondamentali:
- impegno
- intimità
- coesione
Per Sternberg inoltre un uomo può scegliere come partner una donna che ha alcune caratteristiche di tipo opposto a quelle della madre, ma altre che corrispondono a quelle prime, intense impressioni che ebbe di lei e che lo attrassero indissolubilmente.
Oppure, nel tentativo di allontanarsi da lei, da un legame vissuto come troppo coinvolgente, può orientarsi verso una donna che presenti tratti di personalità opposti a quelli materni: in ogni caso, fugge il corpo della madre, rincorrendolo sempre.
Anche la scelta della donna è determinata da quelle impressioni infantili, dal momento che è la madre il suo primo oggetto d'amore, ma tale scelta viene successivamente modellata sul modello paterno e, se il rapporto con il padre è stato turbato o assente, le sue attenzioni si rivolgono a fratelli, cugini, zii, e cercherà nell'amato qualcuno che si accordi con quelle immagini.
Sigmund Freud, invece nel suo saggio "Il Narcisismo", distingue due tipi di motivazioni inconsce, dettate da bisogni insoddisfatti, da cui scaturiscono le scelte d'amore:
a) la scelta per appoggio, quando si cerca nel partner un sostituto genitoriale, che appoggi il bisogno di protezione, guida, controllo.
b) la scelta narcisistica, quando si proiettano i propri bisogni sull'altro, che può rappresentare, a seconda dei casi, una parte di sé negata e rimossa, oppure quella cui è stato rivolto un amore materno carente o vissuto come tale, oppure l'ideale dell’Io ed il partner assume cosi il ruolo del dio idolatrato, perché simbolizza quelle mete che l'individuo non ha raggiunto e che proietta su di lui.
Se mai possa esistere un Manuale D’amore in grado di fornire regole per il buon funzionamento della coppia sono sicura che il primo articolo dovrebbe essere questo:
1. L’amore è un'unione che mantiene intera la propria identità: il vero amore fa sì che due esseri diventino “uno” rimanendo “due”