ADDIO ALEXANDER LOWEN!

“Quando si invecchia il senso di separatezza lentamente si reduce. Le persone anziane non vivono a livello dell’Io. Non si occupano della loro individualità ma del fiume della vita, della famiglia, la comunità, la nazione, la gente, gli animali, la natura, la vita. Possono morire bene se sanno che la vita continuerà a svilupparsi, perché si sentono di nuovo parte del fiume, e presto saranno parte
dell’oceano. Quando sono molto vecchie, le persone non appartengono più al nostro tempo e al nostro spazio, ma a tutti i tempi e tutti gli spazi”.

“Se si ha la volontà di accettare la realtà della vita, si vive più a lungo. Questo mi ha permesso di raggiungere 93 anni di età. Ero stato educato a dare valore alla mente e all’intelletto, non al corpo. Dare la preferenza alla mente andava contro la mia natura. Risanare la separazione tra la mia mente e il corpo è stata la sfida della mia vita. Nei 60 anni in cui ho praticato la psicoterapia, ho imparato che il percorso verso la salute emozionale passa attraverso il corpo. L’obiettivo fondante dell’Analisi Bioenergetica è sempre stato quello di guarire la separazione tra mente e corpo”.
A.Lowen

Alexander Lowen , padre della bioenergetica, piu’ volte citato nel mio blog, è morto serenamente nel sonno, tra la mezzanotte e le due del mattino di martedì 28 ottobre 2008. Aveva 97 anni.Per ricordarlo voglio pubblicare uno stralcio di intervista fatta dalla collega Alessandra Callegari che lo incontro’ nella sua casa nel Connecticut nel 2002.

"Ha 92 anni - li compirà il prossimo 23 dicembre - ma ne dimostra tranquillamente una ventina di meno Alexander Lowen, padre dell’analisi bioenergetica, uno dei più grandi psicoterapeuti viventi, allievo di quel Wilhelm Reich che fin dagli anni Trenta ha rivoluzionato la psicanalisi e per primo ha dato importanza al linguaggio del corpo oltre a quello verbale. Lowen mi riceve in modo molto informale, accogliendomi in bermuda, camicia a maniche corte e sandaletti nel giardino della sua villa a New Canaan, Connecticut, dove circolano gatti, anatre e qualche gallina. Occhi blu come il cielo e straordinariamente penetranti, il fisico asciutto e scattante di chi ha messo sempre in pratica le proprie teorie sul rapporto tra psiche e corpo, sorriso di chi sa - e non lo ha soltanto scritto - cos’è la vera gioia. In casa, biblioteche a perdita d’occhio.Ci accomodiamo nel suo studio, dove riceve i pazienti (ne ha ancora): c’è un divano letto, oltre a un paio di poltroncine, un cavalletto bioenergetico, uno specchio.
In che cosa dunque la bioenergetica si differenzia da altri approcci?Non si può cambiare con la mente, si cambia con il corpo. Va cambiata l’energia del corpo. Da dove il corpo ricava energia? Dal respiro e dal cibo. Ecco l’importanza di respirare correttamente e nutrirsi correttamente. Senza respiro non c’è energia, senza energia il corpo si contrae, non è pienamente vivo, ed ecco perché poi si ha bisogno di compensare con diversi meccanismi, o si cerca di essere più forti, più veloci, più belli… Ma l’unico modo in cui gli uomini possono imparare è attraverso il sentire, attraverso l’esperienza personale, fisica, concreta. Leggere un libro non basta, non serve a cambiare. Persino la bioenergetica, che pure ho coltivato per tanti anni: da sola non basta, se non si va a fondo, se non si va con l’energia nei propri piedi, e nel cuore. Guarda, ti faccio vedere come si fa a mandare energia nei propri piedi.
Lowen si alza, si mette in piedi davanti a me, in posizione bioenergetica di base, con le ginocchia flesse, e guardandomi bene negli occhi carica il peso con forza nelle gambe, fino ai piedi, ma sempre mantenendo una posizione rilassata e tranquilla.
Vedi i miei occhi? Sono più vivi, più brillanti. Faccio esercizi tutti i giorni, soprattutto di grounding. E lavoro molto con i piedi. Sono fondamentali. Fare grounding senza i piedi non basta. Bisogna premere così, non basta respirare andando su e giù con le ginocchia. Bisogna lavorare sui piedi, sentire il contatto con la terra. Spingere forte e respirare, ed emettere un suono, un ‘aaaaaaah’ prolungato. Se non si va con l’energia nei piedi, si va ‘fuori’ con la testa. Bastano 15 minuti ogni mattina. E’ incredibile come gli occidentali non stiano nei loro piedi: stanno ‘in’ piedi, ma non ‘nei’ piedi. Per muoversi usano le gambe, ma non i piedi. Mi ci è voluta una vita per capire questo: ho cominciato a studiare il grounding 50 anni fa, e oggi ho una nuova comprensione di tutto questo.
E con i pazienti come lavora?
Quando un paziente viene da me, gli parlo delle sue emozioni. Del fatto che respira male, che non dà energia al proprio corpo, che non ha grounding. E cominciamo a lavorare su questo. Anche il pianto è importante. Se si va a fondo con questo lavoro, si possono verificare dei cambiamenti. Ma non si può lavorare sul corpo partendo dalla testa, non funziona. Ci vuole molto tempo?Sì, è chiaro. Naturalmente poi dipende da persona a persona. Di certo, un’esperienza non basta, ma la gente a volte si spaventa. Non tutti sono disposti ad andare avanti. Bisogna andare per gradi, e cominciare dalla base, dai piedi, dalle fondamenta, come quando si costruisce un edificio. Non dagli occhi, come fanno i neoreichiani.È importante lavorare tenendo conto dei diversi caratteri?No, non importa poi tanto. Ho cominciato a lavorare con i caratteri, 50 anni fa, e ne ho scritto molto. Ma il rischio è di fossilizzarsi sui caratteri anziché considerare la persona, il singolo individuo per quello che è. Del resto, nessuno è un carattere puro. E nella mia esperienza, mi sono reso conto che c’è il rischio di schematizzare troppo. E poi ogni persona cambia, via via che l’energia cambia. No, non serve. Quando hai davanti una persona, c’è già quella, non c’è bisogno di darle una ‘cornice’. Se guardo te, ti vedo, e posso dirti come sei. Bè sentiamo allora...come sono? Bene, allora ti dico. Innanzitutto, sei una bella persona, hai una buona energia. Hai degli occhi espressivi. Ma hai problemi con il corpo. Spogliati, se vuoi, così posso vedere bene. È così che lavoro.Mi spoglio e rimango in mutande davanti a Lowen. Di base, la tua energia è buona, ma incasinata. La parte inferiore del corpo non è abbastanza caricata. Devi dare più energia al tuo corpo. E poi c’è paura nei tuoi occhi. Ma il problema più grosso è qui, nel sedere. Troppo teso, vedi quanta tensione c’è qui. L’unico modo per far qualcosa è lavorare sui piedi, soprattutto sui piedi e sul respiro. Ti faccio vedere al cavalletto
Vedi, il petto è troppo gonfio, quando respiri l’energia non va fino al bacino e alla pelvi. E quando respiri prova a emettere un suono, aaaaah. Bisogna respirare molto, tre quattro volte, e poi fare un suono così, un aaaaaah prolungato, a bocca aperta, a gola aperta, e alla fine il suono dovrebbe trasformarsi in un colpo di tosse, che diventa addirittura un singhiozzo, e il pianto arriva. E va sempre bene. Senti le vibrazioni? Stai con queste vibrazioni. Vedi? Più che cercare di capire con la testa, è meglio sentire con il corpo .
Faccio come dice: il suono cresce, arriva anche la tosse, sempre più forte, e la voce diventa singhiozzo, e il corpo si scuote sempre più forte.
Le vibrazioni sono un processo terapeutico, di guarigione. Quando il corpo vibra, è presente. Bene, bene. Il corpo è molto più caldo adesso. Questo esercizio si può fare sempre, tutti i giorni, a casa propria, e se si abita in un appartamento, si può mettere la radio al alto volume… È stupefacente quanto velocemente funzioni, e si può farlo tutti i giorni.Mi rimetto a sedere, sentendo molto caldo, vibrazioni in tutto il corpo e un senso benefico di energia e vitalità. Mi sento molto bene, dico.Si vede. Fallo sempre, ricordati, a casa tua. È importante. E capirai da te quello che succede. Vedi, il tuo corpo appare strano perché la tua personalità è divisa fra una bambina piccola e una donna molto smart. La bambina è soft, è molto sensibile, ma anche molto impaurita. Ma il corpo è tuo amico, può essere spaventato ma è tuo amico. Devi avere sui 45 anni, più o meno, vero? Ne ho 48, ma di solito nessuno lo capisce, pensano tutti che io sia molto più giovane…Vedi, sono bravo a leggere i corpi (ride di nuovo). E comunque è vero, sei molto più giovane, è quella parte giovane di te, quella bambina che è in te.
Ha discepoli, allievi? C’è gente che continua e approfondisce l’approccio con la bioenergetica?
Penso di sì. Ma non ne conosco molti, e in genere, ripeto, non mi fido di chi non lavora innanzitutto su di sé. Devi vedere il cambiamento prima di tutto in loro, nei terapeuti, altrimenti non vale. Ti stupirò con quello che sto per dirti: secondo me c’è un solo tipo di lavoro analitico corretto. E non è quello di dire che carattere uno è, ma di guardare attentamente il corpo e gli occhi della persona che si ha di fronte, e capire che persona è. Come quando ti dico che sei una persona che ha paura…Lo so... Bene, e devi riuscire a vederlo, perché se non lo vedi, non puoi fare terapia, non serve. Anche se è duro accettare la propria paura. Ma senza questa consapevolezza non si può cambiare o stare meglio. E se un terapista non vede subito come sei, non capisce i tuoi occhi, non vede cosa succede… Insomma, bisogna insegnare alla gente a guardare negli occhi ed essere in grado di vedere la paura, la tristezza, la rabbia. A guardare il corpo, e imparare da esso L'ultima domanda è anche personale, ne faccia quindi l'uso che crede...Da qualche tempo lei ha perso Leslie, la donna che ha sposato a 32 anni, a cui ha dedicato molti dei suoi lavori. Siete sempre stati insieme. Le chiedo: cosa sorregge un essere umano di fronte a un lutto così grave? Insomma, che possiamo fare quando siamo davvero preda del dolore?Possiamo piangere. Anzi, dobbiamo farlo tutte le volte che avvertiamo un dolore, sia fisico che spirituale, perché altrimenti non ci liberiamo neanche un pò dall'angoscia, e nulla potrà rendere meno acuto il dolore. L'unico modo immediato che abbiamo per superare gli eventi tragici della vita è piangere, esprimere il sentimento della sofferenza, liberare la tensione che è in noi, aumentando l'energia del nostro corpo...Ma non voglio sfuggire all'aspetto personale della sua domanda: è stato difficilissimo elaborare la perdita di mia moglie, capire che non le avevo dato abbastanza amore e sostegno durante il nostro matrimonio. Il dolore permane, ma nello stesso tempo oggi mi sento più consapevole e riesco a lavorare meglio su di me, sui miei sentimenti".

Addio Dott. Lowen...personalmente Grazie per il mondo che mi hai permesso di scoprire...